Le cronache locali del Giornale del Popolo, lo scorso 12 aprile, titolavano “crescono i single, calano le coppie con figli”. Il quadro generale delle tipologie di economie domestiche in Ticino e in Svizzera, estendibile alla maggioranza dei Paesi occidentali, merita un’attenta riflessione e una presa di coscienza generale. In particolare si registra una crescita del numero di economie domestiche formate da una sola persona e da coppie senza figli. Le coppie con uno o più figli diminuiscono costantemente.
Il Consiglio Nazionale ha respinto (109 voti contrari, 74 favorevoli e 6 astenuti) l’iniziativa popolare dell’UDC a favore delle famiglie: “sgravi fiscali anche per i genitori che accudiscono personalmente i propri bambini”. L’iniziativa vuole sostenere le famiglie con figli introducendo una deduzione fiscale per l’imposta federale diretta per chi bada ai propri figli “in casa” (i genitori stessi o i parenti prossimi), equivalente a quella prevista per chi affida la custodia dei figli a terzi (ad esempio ad asili nido). Il riconoscimento fiscale dei costi generati dall’accudimento dei figli a casa è già oggi garantito in alcuni sistemi fiscali cantonali grazie a proposte del PPD (Lucerna, Vallese, Zugo). L’UDC non ha dunque inventato nulla di nuovo, ma ha saputo proiettare il tema a livello nazionale. Si riconosce sostanzialmente il valore dell’impegno di madri, talvolta anche padri, che rinunciano a un reddito per occuparsi dei propri figli.
Ho sostenuto questa iniziativa con la consapevolezza che vada incontro solo a una parte delle famiglie che vivono in Svizzera, il modello tradizionale. Non possiamo permetterci di mettere in contrapposizione le varie tipologie di famiglia e i vari modelli di vita professionale/familiare scelti, più o meno liberamente, dalle coppie. Dobbiamo focalizzare l’attenzione sulla famiglia in senso esteso e prendere decisioni che garantiscano il futuro della Svizzera. Il dibattito non può essere ridotto al confronto/scontro, per lo più fondato esclusivamente su di un approccio ideologico, tra i vari modelli di famiglia.
Bisogna saper andare oltre e impegnarsi per misure a favore di tutte le realtà presenti nel nostro Paese. Spero che in futuro anche colleghe e colleghi degli altri Partiti – UDC compresa – sostengano, come e con me, le numerose iniziative pendenti a sostegno della famiglia. Il sostegno fiscale alle famiglie non può essere legato alla tipologia e al modello organizzativo scelto. Non possiamo e dobbiamo permettercelo, soprattutto se al centro del dibattito vi è il modello di famiglia tradizionale.
Opinione pubblicata su Giornale del Popolo, 17.04.2013