Un paio di settimane orsono si è chiusa la sessione autunnale del Parlamento federale. Nell’ambito delle votazioni finali entrambe le Camere hanno chiaramente rigettato l’iniziativa popolare promossa dal PPD Svizzero, “Sostenere le famiglie, esentare dalle imposte gli assegni per i figli e gli assegni di formazione”. L’Assemblea federale a maggioranza raccomanda quindi al Popolo e ai Cantoni di respingere la proposta popolare-democratica.Peccato! Chi si oppone – tutti i Partiti ad eccezione del PPD chiaramente – ha perso una grande occasione per aiutare in maniera diretta tutte le famiglie che mensilmente pagano le imposte. Non è la globalità delle famiglie residenti, ma la stragrande maggioranza. Non si tratta dei nuclei familiari in grande difficoltà che godono già oggi di un significativo sostegno sociale da parte dello Stato, ma di quelle che sono sempre più sotto pressione a causa dell’aumento del costo della vita. Parliamo del tanto citato ceto medio. Numerose famiglie che guadagnano leggermente di più rispetto alla soglia che dà accesso agli aiuti sociali, ma comunque troppo poco per godere di una situazione finanziaria definibile tranquilla o agiosa sul lungo periodo.
Sono tuttavia fiducioso e ottimista guardando alla votazione popolare che si terrà nei primi sei mesi del 2015. Si può e si deve vincere! Ci aspetta una campagna ricca di spunti e sono convinto che il voto popolare potrà sconfessare sia il Parlamento sia il Governo.
Le Istituzioni hanno mancato l’opportunità di eliminare una distorsione che ingiustamente limita la capacità finanziaria dei nuclei familiari. È ingiusto e incomprensibile che lo Stato con una mano elargisca alle famiglie assegni per figli e di formazione, mentre con l’altra sottrae una parte di quanto distribuito tramite l’imposizione fiscale. I citati assegni vanno esentati fiscalmente. Non devono andare ad aumentare il reddito imponibile. I soldi investiti negli assegni familiari devono sostenere le famiglie con figli, come ben si sa sempre meno, e non andare ad accrescere gli introiti fiscali. La presenza di figli, un dono straordinario, comporta una significativa riduzione della capacità d’acquisto. Lo Stato deve tenerne conto.
Il PPD vuole eliminare questa palese ingiustizia e distorsione del sistema. Il contributo finanziario elargito dallo Stato deve rimanere completamente a disposizione delle famiglie.
I contrari affermano che si tratta di una riforma esclusivamente a favore dei nuclei familiari benestanti. Nella realtà, è innegabile, si aiutano anche questi ultimi (non si tratta a priori di un male!), ma soprattutto le migliaia di famiglie con redditi medi che dagli assegni per figli e di formazione traggono grandi benefici. Si tratta di sostenere le famiglie e non di categorizzarne la capacità finanziaria.
Si vuole aumentare il potere d’acquisto di migliaia di famiglie a beneficio di tutto il sistema economico e sociale. Negli ultimi due anni troppe iniziative a favore delle famiglie sono state rigettate perché definite incomplete e non capaci di aiutare realmente chi ne ha bisogno. Quest’iniziativa del PPD è tanto completa quanto mirata a favore di una grande maggioranza delle famiglie residenti. Diciamolo, chi non ne potrà trarre direttamente vantaggio è già ampiamente sostenuto dallo Stato.
Opinione pubblicata su Giornale del Popolo, 09.10.2014