“L’essere umano deve sempre affrontare due grandi problemi: il primo è sapere quando cominciare; il secondo è capire quando fermarsi” (P. Coelho)
la democrazia di milizia svizzera vive ogni quattro anni di cittadine e cittadini che cominciano il loro percorso e di altri che si fermano. Chi lascia apre la strada a nuove persone e dinamiche.
Dopo dodici anni di impegno in Consiglio nazionale – un’esperienza straordinaria sotto tutti punti di vista – ho deciso che da ottobre sarà tempo di sviluppare altri e nuovi progetti.
Ho svolto il mio mandato con grande dedizione e passione. È stato un onore. Quanto vissuto è eccezionale. Rimarrò a vita riconoscente alle e ai ticinesi che mi hanno accordato per tre volte la loro fiducia elettorale. Al mio Partito, il Centro (già PPD), che non mi ha mai fatto mancare gli stimoli. E un pensiero di profonda gratitudine va alla mia famiglia, al mio compianto papà e agli amici più cari che ci sono sempre stati.
Nel 2011 non avevo ancora 30 anni. Fui eletto perché in molti avevano riconosciuto l’imprescindibile necessità di dare spazio a forze nuove. A distanza di dodici anni, appena varcata la soglia dei 40, resto convinto che l’attività politica sia una passione molto invasiva, ma stimolante. Ho sempre creduto nel sistema di milizia. Proprio vivendolo attivamente ho maturato questa decisione.
Dopo lunga riflessione e condivisione con mia moglie, sento l’energia e gli stimoli per scrivere nuove pagine della mia vita. Per consolidare il mio sviluppo professionale, per costruire e cogliere nuove opportunità, per dedicare con maggiore intensità tempo alla famiglia e alle figlie in piena età per scoprire questo mondo.
Guardo con grande rispetto agli anni vissuti a Palazzo federale. Dodici anni di lavoro nella Commissione delle istituzioni politiche che ho attualmente il privilegio e il piacere di presiedere. Quattro anni nella Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni, quattro nella Commissione della sicurezza e dodici in quella di Redazione. Vari ruoli di responsabilità all’interno del Gruppo parlamentare del Centro e in gremi parlamentari/istituzionali. Esperienze arricchenti, stimolanti e gratificanti, che nel sistema politico svizzero vanno vissute con la coscienza di essere di passaggio.
Ho reso quanto potevo a favore del mio Paese e del Cantone che mi ha dato la possibilità e l’onore di sedere nel Parlamento nazionale. Sempre con l’obiettivo di fornire un approccio concreto, fondato sugli argomenti e orientato alla costruzione di maggioranze.
Pieno di energia per scrivere altri capitoli della mia vita professionale, formativa e famigliare, sono contento e motivato nel portare a termine questo autunno il mio impegno politico attivo, ma non quello civico e sociale.
Con stima e riconoscenza,
Marco Romano