Il male mette le radici quando un uomo comincia a pensare di essere migliore degli altri” (Madre Teresa)
Gentili signore ed egregi signori,
care amiche e cari amici,
rieccomi con la newsletter di fine sessione. Le tre settimane di lavori parlamentari primaverili si sono chiuse, come si erano aperte, con un momento di raccoglimento. La situazione ucraina è drammatica. Le immagini che ci giungono scavano nelle emozioni. Il quadro geopolitico è devastante per chi crede nei valori di libertà, rispetto, pace e democrazia.
In apertura, quale Presidente della Commissione delle istituzioni politiche ho presentato al plenum una dichiarazione di condanna e di richiesta di cessate il fuoco. Un intervento (clic per vedere il video) che mai avrei pensato di tenere nel mio impegno politico. Nei giorni seguenti, il Consiglio federale ha chiarito la posizione della Svizzera e sia le Istituzioni sia soprattutto la popolazione hanno avviato una risposta collettiva straordinaria all’afflusso di profughi. Sul tema il Nazionale ha tenuto un dibattito urgente per orientare il Governo e tutti gli attori coinvolti (il mio intervento a nome del Gruppo del Centro).
Una sessione non è solo attualità. A livello legislativo abbiamo avviato la revisione della Legge sulla circolazione stradale per aggiornarla agli sviluppi tecnologici in materia di circolazione: l’intelligenza artificiale e le nuove tecnologie di propulsione. La maggioranza vuole alleggerire le sanzioni introdotte sotto il famigerato cappello “via sicura”. La sicurezza stradale è essenziale, ma l’automobilista non va criminalizzato. Infine, abbiamo introdotto correttivi per proteggere gli enti di pronto intervento (polizie, ambulanze, pompieri): quando ogni secondo conta, e a priori non si sa quale sia la gravità della chiamata, chi opera per la sicurezza pubblica e la medicina d’urgenza deve potersi muovere, sempre con responsabilità e prudenza, senza lo spauracchio di una revoca della licenza per eccesso di velocità.
Al voto finale è passato il nuovo accordo Svizzera-Italia sulla tassazione dei frontalieri. Non sono soddisfatto di quanto ottenuto dai negoziatori elvetici, soprattutto in relazione al periodo di transizione. Nel dibattito ho chiaramente chiesto che se l’Italia non dovesse ratificarlo nell’anno corrente, la Svizzera disdica quanto in essere mettendo da subito in vigore la nuova regolamentazione.
Con un’interrogazione ho ripreso il tema dei rustici che vede l’Autorità federale porsi costantemente contro i Comuni e i privati ticinesi che vogliono investire sulle nostre montagne per preservare questi stabili parte della nostra storia; l’approccio di Berna deve cambiare. Con un’interpellanza chiedo al Consiglio federale di richiamare i Cantoni nell’ambito dell’insegnamento delle lingue, anche dell’italiano, a livello di scuola dell’obbligo; il plurilinguismo è a un bivio.
In materia di trasferimento delle merci dalla strada alla ferrovia sono stato relatore della Commissione dei trasporti. Siamo a buon punto: il 75% delle merci passa su rotaia. C’è ancora grande margine nel traffico interno e per ulteriori salti avanti a livello internazionale occorre spingere su Germania e Francia per migliorare le loro infrastrutture.
Torniamo quindi alla quotidianità professionale e famigliare in attesa della prossima sessione; particolarmente onorato e motivato in questo momento storico eccezionale. Spero vivamente che siano deposte le armi e che possa partire un processo di ricostruzione di equilibri democratici e di rispetto dei diritti umani. Un pensiero di solidarietà a chi soffre, grande stima per come sta reagendo la Svizzera!
Con stima e riconoscenza
Marco Romano
24 marzo 2022