Negli ultimi anni si è assistito in Svizzera a una rivoluzione nel campo del diritto penale, con la modifica della parte generale del Codice penale (in particolare il sistema di sanzioni) e con la promulgazione del Codice di procedura penale, che ha unificato le “vecchie” procedure cantonali.
Il lavoro è stato notevole, ma l’evoluzione della nostra società impone un costante aggiornamento del sistema normativo.
Uno studio della Conferenza svizzera dei comandanti di polizia evidenzia che dal 2004 nel nostro Paese sono significativamente aumentati i delitti violenti, i furti e le minacce. Secondo questo studio, il livello di criminalità nel nostro Paese sta raggiungendo quello degli Stati a noi vicini. Un cittadino su dieci risulterebbe essere stato vittima di un fatto criminoso negli ultimi cinque anni. Si tratta soprattutto di minacce e vie di fatto, ma anche di altri reati.
Questi dati evidenziano che la Svizzera non è (più) un’isola felice e devono farci riflettere sulla necessità di adeguare il diritto penale a questa preoccupante tendenza. I cittadini hanno diritto di esigere dalla politica risposte efficaci e in tempi rapidi. Anche le forze dell’ordine cantonali e federali chiedono maggiori strumenti per combattere la criminalità, sia in termini di effettivi (nella misura di almeno tremila agenti), sia in termini di inasprimento delle pene.
Su questi temi il PPD è pronto a dare avvio a una revisione mirata del diritto penale svizzero, che dovrà iniziare immediatamente con la nuova legislatura.
L’ultima revisione del diritto penale ha dato un’eccessiva importanza alle pene sospese condizionalmente e alle pene pecuniarie, togliendo qualsiasi effetto deterrente ed educativo alla sanzione penale. Alla luce delle tendenze riscontrate in questi anni, occorre riflettere seriamente sull’opportunità di tornare a un maggiore utilizzo della pena detentiva.
In tempi brevi è necessario poi tradurre in articoli di legge l’iniziativa sull’espulsione degli stranieri approvata dal Popolo nel mese di novembre 2010. In questo ambito sarà fondamentale rispettare lo spirito dell’iniziativa, senza però mettere in discussione i diritti umani fondamentali codificati nelle Convenzioni internazionali.
Bisognerà infine prestare un’attenzione particolare a fenomeni, preoccupanti e in espansione, quali l’hooliganismo e la violenza giovanile. La prevenzione sembra non funzionare e le sanzioni, spesso troppo blande, appaiono prive di reali effetti.
La sicurezza è un fattore chiave del successo del nostro Paese. Abbiamo tutti gli elementi e le potenzialità per continuare a eccellere, ma dobbiamo disporre di tutti gli strumenti necessari. È un nostro diritto.
Marco Romano