L’attuale situazione politica in l’Italia è preoccupante. Dopo la Germania, anche il Belpaese conferma come la frammentazione politica e la polarizzazione generino crisi istituzionali. Grandi Stati europei si bloccano e le conseguenze non sono solo interne; la Svizzera sente il colpo. Emerge quindi l’assoluto valore del nostro sistema politico. Forse meno roboante e spettacolare, garantisce tuttavia stabilità, condivisione del potere, equilibrio, sostenibilità finanziaria ed efficacia. Talvolta lento, anche a causa della complessità delle tematiche e delle dinamiche, nel complesso comunque si muove. Altrove tutto si ferma. In campagna si inneggia al “tutto va male” e al “bisogna ripartire (con promesse mirabolanti)”, dimenticandosi che l’essenza del funzionamento dei sistemi democratici sono la moderazione e la ricerca del consenso sui progetti. Si anima la folla, si generano voti, ma poi non c’è la solidità necessaria per governare alla ricerca del consenso.Il Mendrisiotto ha bisogno di un’Italia che ritrovi stabilità e governabilità. È una premessa centrale per avere un partner con cui dialogare su sfide comuni pressanti. Penso nello specifico alla mobilità. L’attuale situazione sulla linea ferroviaria Mendrisio-Varese è allarmante. Non è affidabile e non rappresenta una reale alternativa per i frontalieri perché incompleta. Mancano le connessioni con il trasporto pubblico locale e i posteggi presso le stazioni. L’orario non è adatto al potenziale di fruitori perché incompatibile con gli orari di lavoro della maggioranza delle industrie. Sono preoccupato guardando a quanto ci aspetta nel futuro. Il completamento di Alptransit a sud di Lugano necessita di un coordinamento con l’Italia. Ma con quale Italia?
Con la disponibilità ad assumere il ruolo di Sindaco e a guidare il Municipio di Mendrisio nei prossimi anni, vedo l’assoluta necessità di creare le giuste dinamiche per anticipare la ricerca di soluzioni. Ancora nel 2018 sarebbe opportuno proporre un incontro istituzionale transfrontaliero che coinvolga i Comuni del Mendrisiotto, la commissione dei trasporti e i Comuni di frontiera sul lato italiano, con i relativi rappresentanti regionali. Un approccio concreto con Mendrisio capofila. Una Città che costruisce la mobilità del futuro in un territorio risorsa fondamentale da recuperare. Occorre pensare alla stazione di Mendrisio come fulcro di tutta la mobilità regionale transfrontaliera: luogo di interscambio tra ferrovie, bus, mobilità elettrica e bike-sharing. L’accelerazione del completamento a sud di Alptransit, per cui ho pendente una mozione alle Camere federali, servirà a trasformare la linea esistente in rete di collegamenti regionali ogni 15 minuti. Gli inerti dello scavo andranno poi valorizzati a livello locale per coprire l’autostrada. Si recupereranno gli spazi lungo il Laveggio per sport e tempo libero, rafforzando il San Giorgio e il Generoso quali polmoni verdi, luoghi di svago, cultura e storia. Non è storia di domani mattina, non sarà facile, ma bisogna partire ora. Con umiltà e dedizione, sono pronto a fare la mia parte.
da Corriere del Ticino, 23.05.2018