L’aeroporto di Lugano-Agno rappresenta un’infrastruttura di trasporto strategica per il Ticino; andrebbe chiamato “Aeroporto Ticino”. La polemica, complici varie vicende non correlate tra loro, è esasperata. Purtroppo il dibattito si fonda troppo spesso su argomenti errati, pregiudizi, ideologia e interessi personali. Vogliamo o no uno scalo con voli di linea nel nostro Cantone? La risposta negativa è legittima, ma non si possono negare le conseguenze della chiusura. La mia risposta è positiva, ma per difetto di competenze non mi compete di giudicare i dettagli del progetto. La non risposta o le azioni volte solo a perdere tempo sono nocive e sanno di sabotaggio pianificato.Il Ticino ha beneficiato, gode oggi e approfitterà domani di uno scalo aeroportuale regionale; la politica aeronautica federale lo prevede espressamente. Non serve nulla di faraonico, ma una struttura moderna e funzionale che garantisca voli di linea verso Zurigo e Ginevra, qualche destinazione locale e stagionale nonché servizi per l’aviazione privata. Realtà simili si trovano in altre regioni della Svizzera, anche più vicine a Zurigo, nonché in molti Paesi a ridosso delle Alpi.
Un aeroporto regionale in una realtà discosta genera arrivi e facilita partenze. La realtà luganese permette di partire all’alba e di rientrare la sera, di raggiungere il Ticino anche solo per poche ore; strada e ferrovia, performanti quanto si voglia, sono complementari e non alternative. È errato affermare che si può chiudere perché Zurigo è più vicina grazie ad Alptransit: i tempi di viaggio in treno e i tempi di imbarco necessitano svariate ore. La Malpensa, vicina quanto sia, resta un’infrastruttura meno affidabile.
La chiusura o l’eterna polemica destinata a bloccare qualsiasi progetto rappresentano un danno importante per un Ticino che è cresciuto con e grazie alle infrastrutture di trasporto. Fa riflettere in questo senso il numero di persone che sceglie il Ticino perché loro medesimi o la loro azienda usano Lugano-Agno. L’invidioso dirà “chissenefrega” o “è marginale”, il responsabile ammetterà che generano quel benessere diffuso utile ad aiutare concretamente chi è nel bisogno. Similarmente nel nostro Cantone si tengono vieppiù congressi internazionali con professionisti che si muovono su Lugano-Agno approfittando di tempi rapidi e affidabilità (l’appello di un noto oncologo ticinese qualche mese fa è emblematico). Il turismo ticinese, in arrivo e partenza, potrebbe valorizzare ancora di più l’aeroporto.
L’odierna infrastruttura va al più presto ammodernata e connessa alla rete del trasporto pubblico locale. Oggi è un’isola irraggiungibile negli orari di punta: un difetto enorme. Senza queste premesse è inimmaginabile divenire attrattivi per la popolazione locale e per gli operatori del settore.
Non occorre andare lontano per trovare progetti riusciti. Urge tuttavia uscire dalla sterile polemica e discutere concretamente la proposta sul tavolo; se necessario apportando i miglioramenti necessari. La città di Lugano ha l’incombenza ma la forza, quale azionista di maggioranza, di compiere il primo importante passo. Al Consiglio comunale compete una decisione che influenzerà il futuro della connettività dell’intero Cantone. La posizione dell’Autorità cantonale è un assordante silenzio che non rende merito al valore che Lugano-Agno ha per il Ticino. Governo cantonale e le numerose associazioni di categoria le cui attività e i cui soci hanno interesse nell’aeroporto sono invitate a lanciare un segnale. Non si urli “giù le mani dall’aeroporto” quando sarà troppo tardi.
Servono decisioni coerenti in tempi ragionevoli. Penso alle numerose aziende fornitrici e del ramo aeronautico insediate a ridosso, ai posti di lavoro, a determinate attività economiche che cercano collegamenti rapidi e privati, al turismo e a chi si vuole muovere intelligentemente. Un aeroporto regionale moderno e funzionale è un plusvalore per il Ticino.
pubblicato su Corriere del Ticino, 05.08.2017