Chi oggi si oppone al progetto di risanamento del tunnel del San Gottardo, cosi come presentato dal Governo, denota una visione esclusivamente ideologica del grave problema (voi siete contrari di principio ad ogni progetto stradale!) oppure totale mancanza di rispetto per il Ticino (non riconoscete l’importanza del San Gottardo per tutto il Paese). I lavori di risanamento previsti fra una decina di anni non sono un’invenzione dei ticinesi; non è un nostro capriccio. Il tunnel va risanato, su questo non si discute. Vi sono lavori in corso in tutta la Svizzera.
La prevista chiusura di 3 anni sarebbe per il Ticino insostenibile. Il progetto di risanamento è un atto di responsabilità e solidarietà. Negare al Ticino un collegamento autostradale lungo il San Gottardo sarebbe un grave errore e arrecherebbe grandi problemi a tutto il Cantone. Non vogliamo più traffico, ma un collegamento permanente e sicuro! Il risanamento, senza nuova canna, ci taglierà fuori per 3 anni.
Esiste in Svizzera una regione di oltre 330 mila abitanti non collegata in modo affidabile al resto del Paese? No, non esiste! Non vi sono alternative sostenibili. La chiusura del San Gottardo intaserebbe l’alto Ticino e sposterebbe centinaia di migliaia di macchine e camion verso i Grigioni e il Vallese. Per la Mesolcina e la strada del San Bernardino sarebbe il collasso.
Affermare che si può gestire il blocco di 3 anni con un’autostrada ferroviaria viaggiante è utopico. Non funzionerà. Strada e ferrovia sono complementari e non vanno messe in contrapposizione come strumentalmente fa chi si oppone al progetto di risanamento voluto dal Governo. AlpTransit sgraverà l’autostrada, ma non potrà sostituirla del tutto. Il traffico stradale è importante per numerosi settori economici, ma anche per il privato cittadino che si muove per lavoro o nel tempo libero. Negare un collegamento stradale è fondamentalismo! Anche perché significa imporre al Ticino per oltre tre anni la dipendenza da un solo mezzo di trasporto che può anche essere messo fuori uso da eventi tanto imprevedibili quanto ricorrenti (non vi ricordate le frane nel Canton Uri?).
Non chiediamo maggiore capacità di transito, non vogliamo più traffico, ma un collegamento permanente al resto della Svizzera; oggi e nel 2030. L’idea, folle, di taluni di utilizzare la strada del passo è assurda: non è sufficiente, è pericolosa, ma soprattutto devastiamo il territorio. E comunque in inverno va chiusa.
Lasciatemi concludere toccando il tema del paventato aumento del traffico soprattutto a sud del Ticino, tra Mendrisio e Lugano. Si mescolano appositamente le carte. Quanto affermano i contrari a questo progetto è falso. Il traffico nella mia regione è traffico frontaliero e locale; non di transito da e verso il San Gottardo. Il progetto di risanamento non aumenta la capacità di transito e non avrà effetti diretti sul traffico a sud del Ticino. Stiamo inoltre parlando del 2030, non di domani mattina.
Colleghe e colleghi, il Ticino guarda alla Svizzera. Perché per risanare la via principale da e verso il Ticino volete privarci di un collegamento sicuro per 3 anni? Non chiediamo nulla di nuovo o aggiuntivo. Chiediamo di essere trattati pari a ogni altra Regione del Paese.
Chère collègues romands je vous invite à soutenir ce projet. C’est une question de solidarité nationale. Personne ne remet en question les grands projets autoroutiers dans la Romandie. Vous aurez le soutien du Tessin. Il ne faut pas jouer les régions l’une contre l’autre.
Intervento a nome del Gruppo PPD, 24.09.2014