Stimato Signor presidente del Consiglio Nazionale Rossini,
Stimato Signor presidente del Consiglio degli Stati Hâche,
nel luglio 1995, durante la guerra in Bosnia Erzegovina (1992-1995), migliaia di civili si rifugiarono nella città di Srebrenica considerandola un rifugio sicuro per la presenza dei caschi blu olandesi dell’ONU. L’11 luglio 1995 la formazione armata della republika Serbska, sotto il comando di R. Mladić, occupò la città di Srebrenica e pianificò l’uccisione di civili musulmani. Furono massacrate e sepolte in fosse comuni 8’372 persone di nazionalità bosniaca, ragazzi e uomini tra i 14 e i 65 anni, migliaia di donne furono vittime di stupri, violenze e rese profughe.La Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja nel 2007 ha riconosciuto il crimine di genocidio perché “l’azione commessa a Srebrenica venne condotta con l’intento di distruggere in parte la comunità bosniaco musulmana della Bosnia-Erzegovina”.
Il 31 marzo 2010 il Parlamento della Serbia ha approvato una risoluzione di condanna del massacro. Il Parlamento Europeo ha proclamato l’11 luglio “giornata della memoria” con una risoluzione in cui si afferma che il genocidio di Srebrenica è stato il maggior crimine di guerra in Europa dalla fine della Seconda Guerra Mondiale. L’11 luglio a Srebrenica da 6 anni le donne di diversi paesi della ex Jugoslavia si incontrano per ricordare, esprimere solidarietà alle vittime, chiedere giustizia e per ritessere relazioni oltre l’odio etnico e i nazionalismi.
Con la presente proponiamo che anche l’Assemblea federale Svizzera lanci un segnale di ricordo e commemorazione, nella forma da Voi ritenuta più consona, il prossimo 11 luglio 2015.
Ringraziando per l’attenzione, trasmettiamo i nostri più distinti saluti.
Marco Romano, Consigliere Nazionale
Filippo Lombardi, Consigliere agli Stati
Lettera ai presidenti del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati